giovedì 27 marzo 2014

La conversione (part 2) LA VITA NUOVA



La vita nuova


C’è una teologia morale cristiana, che si rispecchia poi nel vivere quotidiano di molti cristiani che si basa sul non fare: “no devi fare questo o non devi fare quello”
Questo teologia morale spicciola la senti in tanti cristiani che spiegano la loro spiritualità dicendo: “non rubo, non uccido, non faccio nulla di male”
Una teologia morale che si basa tutto sul non peccare, sul non fare nulla.
Ma questo è un cristianesimo che ci impedisce di vivere e che ci relega nell’angolo del mondo.
Questo è un cristianesimo che ci chiude in una stanza,  e all’interno di essa noi passeremo tutto il tempo a controllare le nostre azioni.

Io penso che questo non è vivere una vera fede cristiana.
Diversi movimenti cristiani hanno proprio questa teologia morale alla base della loro spiritualità: ”State attenti a non fare del male e pregate.”
Questo è un cristianesimo passivo che non darà frutti, anzi…

Se da una parte la conversione è una rinuncia, dall’altra è dimostrare i frutti della conversione.
Una volta che abbiamo rinunciato al male, la nostra preoccupazione deve essere fare il bene.
Una volta che abbiamo detto no a tutto ciò che è sbagliato, che male, che è negativo il nostro dubbio deve essere solo :scegliere da bene e bene.
Scegliere su cosa è meglio.
Dobbiamo superare questa teologia del “non fare”, del chiudersi, dobbiamo guardare avanti e entrare nella teologia del fare.
Passare da un cristianesimo passivo ad un cristianesimo attivo.
Non c’è cosa più gradita per il mondo se non quello di cristiano chiuso nella sacrestia della chiesa.

Quindi in questo dinamismo che nasce dalla nuova vita frutto della conversione dobbiamo cominciare ad essere propositivi nella nostra vita personale.
Se dobbiamo rinunciare al male contestualmente dobbiamo iniziare a fare il bene.
Infatti i cristiani non solo coloro che non odiano, ma coloro che amano.


RISCEGLIERE GESÙ

Una volta che noi abbiamo accettato la vita nuova, dobbiamo comprendere che non siamo soli in questo nuovo processo di cambiamento, in questa nuova vita.
La nuova vita è sotto l’ azione santificante dello Spirito Santo.
La vita nuova è una vita sotto l’azione dello Spirito Santo e che ha come azione finale, come obiettivo, come meta la santità personale di ognuno di noi.

Tutti noi siamo stati battezzati quando eravamo molto piccoli, e non eravamo in grado di comprendere pienamente il vero significato del Battesimo, ne la scelta che implica essere battezzato.
Quando abbiamo ricevuto la Cresima, o il Sacramento della Confermazione, la piena coscienza della scelta non l’avevamo.
Molti sono cristiani senza aver fatto la scelta personale di aderire a Gesù Cristo.  Sono cristiani secolari, credenti per sentito dire, per tradizione, per obbligo familiare.
Ecco invece il senso di questo seminario, di queste catechesi… preparare ognuno di noi alla scelta di Gesù.
Aiutare tutti coloro che ascoltano, che sono presenti a questa catechesi a riscegliere Gesù come Signore della suo vita, iniziare un nuovo percorso di conversione personale, rivitalizzare la vita nuova ispirata, guidata e sostenuta dallo Spirito Santo.
La preghiera d’effusione che andrete a ricevere tra qualche tempo, ha lo scopo di formalizzare  la nostra voglia di rinascere a vita nuova, non in virtù di un nuovo sacramento, ma in una nuova consapevolezza del nostro Battesimo.
Rivivere la nostra rinascita spirituale.
LA CRESCITA

Se parliamo di rinascita, vuol dire che in questo momento non siamo adulti nella fede, ma siamo  come bambini spirituale, ancora tutti inesperti, impreparati, ignoranti della vita nello Spirito Santo.
Il nostro rischio più grande rischio è di rimanere dei bambini, anzi degli “infantili spirituali”.
Da qui in poi noi da bambini dobbiamo diventare adulti spirituali.
Come ai le mamme con i loro figli, che inizialmente lì nutrono con latte e miele e tante coccole, così lo Spirito ci nutrirà inizialmente con “latte e miele”, ma in seguito ci darà da mangiare “cibo solido” e per questo giorno che dobbiamo prepararci perche le parole di San Paolo rivolte agli ebrei no si adattino troppo a noi:
Infatti, voi che dovreste essere ormai maestri per ragioni di tempo, avete di nuovo bisogno che qualcuno v'insegni i primi elementi degli oracoli di Dio e siete diventati bisognosi di latte e non di cibo solido.[1]

Dopo avere rinnovato la nostra scelta di essere cristiani, il nostro obiettivo è crescere per diventare cristiani adulti, capaci di vivere una fede adulta.
Dobbiamo crescere e divenire simili a Gesù perché solo nella maturità cristiana potremmo comprendere:
siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, [1]

Il nostro compito è crescere verso e in Gesù Cristo e nello Spirito Santo
Al contrario, vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo[1],

Cerchiamo di mettere dei paletti che possano indicare la strada, il progresso spirituale e saper riconoscere i segni della non crescita. Quali possono essere i segni di questo infantilismo?


Elenchiamone alcuni:
            La ricerca del miracolistico.
            La ricerca del super carismatico;
            La ricerca di momenti super emozionanti;
            Disimpegno sociale;
            Assenza di testimonianza;
            Instabilità della fede.

Non c’è molto da dire, l’elenco non è esaustivo sui segnali e i pericoli dell’infantilismo spirituale, qui ho elencato i più eclatanti, quelli che anche la scrittura sono stati condannati apertamente.

Molti cristiani vivono di un turismo carismatico, andando a vedere,  i vari guaritori ( veri o falsi, cristiani e no) che si sono oggi presenti nel mondo.
Troppa gente basa la sua vita spirituale sulle parole, insegnamenti dei super carismatici.
Troppa gente basa la sua esperienza di Dio, solo se vive super emozioni che nascono da celebrazioni roboanti, luoghi particolari o altro…

Come non c’è molto da dire in questo momento sul disimpegno sociale, sul non prendere coscienza del ruolo del cristiano nel mondo, sulla falsa testimonianza che si dà ….


DRITTI VERSO IL CIELO

E’ giunto il momento di cambiare rotta, girare su noi e puntare dritti verso il cielo.
Ma questo cambiamento noi non lo possiamo far da soli, o almeno è molto difficile farlo da soli con le nostre sole forze, abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti.
Da soli, in questa nuova strada rischiamo di perderci, di smarrire l strada, oppure di scoraggiarsi nei momenti di difficoltà, di stanchezza. Abbiamo bisogno di aiuto.
Per fare questo passo, per fare questo cammino noi abbiamo bisogno dei fratelli.
Non per un motivo, ma per mille motivi.

Abbiamo bisogno dei fratelli, abbiamo bisogno di una comunità cristiana perché:
            Abbiamo bisogno di essere continuamente evangelizzati;
            Abbiamo bisogno di essere continuamente catechizzati;
            Abbiamo bisogno di essere stimolati;
            Abbiamo bisogno di essere perdonati;
            Abbiamo bisogno di essere rincuorati;
            Abbiamo bisogno di essere consolati;
            Abbiamo bisogno di essere serviti;

Ma abbiamo anche bisogno…

dei fratelli per pregare,
dei fratelli per perdonare ed essere perdonati
dei fratelli per amare ed essere amati
dei fratelli per servire e paradossalmente per farci servire.

La nuova vita non è più da singoli, non è una vita che dobbiamo vivere da soli, ma siamo chiamati a vivere all’interno di realtà nuova e antica: la comunità cristiana.
E in questa nuova realtà siamo chiamati a crescere.
Siamo entrati che avevamo bisogno dei fratelli, della loro parola, della loro catechesi, della loro preghiera, della loro testimonianza e dobbiamo restare per parlare, catechizzare, pregare e testimoniare con gli altri e per gli altri.

J. F . Kennedy in un famoso discorso disse agli americani “non pensare a cosa l’America può fare per te, ma pensa a cosa tu puoi fare per l’America”.  Adattando a noi la frase del Presidente potremmo dire “non pensate a cosa la comunità cristiana può fare per te, ma pensa a cosa tu puoi fare per la tua comunità cristiana”.

Quello che ci aspetta è una vita attiva, piena, gioiosa e santa nello Spirito Santo.

Leggiamo nel DEUTERONOMIO come parola conclusiva:
Io ti ho posto davanti  la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita perché tu viva e la tua discendenza amando il Signore tuo Dio…[2]

Vedete, io ti pongo oggi davanti a voi una benedizione e una maledizione; la maledizione se obbedite ai comandi del Signore vostro Dio, che oggi vi do; la maledizione se non obbedite ai comandi del

Signore vostro Dio e se vi allontanate dalla via che oggi vi prescrivo per seguire dei stranieri che non avete conosciuti.[3]




[1] Ebrei 5.12
[2] Dt 30,19-20
[3] Dt 11,26-28


lunedì 24 marzo 2014

La Conversione (1parte)



Il Bivio

Su una rivista di automobilismo[1] c’era una foto molto curiosa.
In essa c’era fotografato un cartello stradale, uno di quei cartelli tondi con fondo blu che sono cartelli di direzione obbligata.
In questo cartello stradale c’era indicato un obbligo particolare … si era obbligati ad andare in tutte le direzione. [2]
Tutti coloro che hanno la patente,  dovrebbero sapere che questi tipi di cartelli obbligano gli automobilisti a seguire certe direzioni ad esempio: solo dritti o solo a destra e così via.

Guardando questo cartello “particolare” ci viene da domandarci quale direzione siamo obbligati a seguire?
Da quale parte siamo obbligati ad andare?
Guardando questo cartello noi siamo obbligati ad andare da qualunque parte o da nessuna parte.
Applichiamo questa segnaletica stradale alla  nostra vita.
Da che parte stiamo andando, qual è l’obiettivo della nostra vita? Dove ci obbliga ad andare un cartello simile?

Quante volte abbiamo sentito paragonare la nostra vita spirituale ad un cammino.
Quante volte sentiamo dire: camminare verso.
Quante volte sentiamo dire “il nostro cammino spirituale”.
I fratelli neocatecumenali si definiscono non come diciamo noi  le “comunità neocatecumenali” ma “ il cammino neocatecumenali”.
Possiamo affermare senza paura di sbagliare che il progresso spirituale può essere paragonato ad un “camminare, un andare verso…”

Camminare verso Dio.

Metaforicamente ognuno di noi è in cammino verso qualche cosa e in questo camminare siamo arrivati ad un incrocio, forse un bivio, insomma siamo arrivati ad un punto in cui noi siamo chiamati a scegliere.
Un incrocio con un cartello che indica tutte le direzioni, ma noi dobbiamo scegliere dove andare.
Ma è un semplice scegliere una strada o è qualcosa di più? Scegliere cosa ?  Scegliere chi?
 Non affrettiamoci a dire semplicisticamente: scegliere Gesù.
Non diamo risposte affrettate.
Troppe volte diamo risposte banali, scontate e affrettate delle quali poi ci pentiamo.
Prima di rispondere poniamo delle domande:
 Dove sto andando nel mio cammino spirituale ?
Qual è l’obiettivo della mia vita?
So bene scegliendo una strada al posto di una altra a cosa vado incontro ?
Cosa significa scegliere ora ?
Cosa scegliere ora ?
 Prendiamo alcuni minuti prima rispondere?

LA METANOIA  ( LA CONVERSIONE)

Gesù inizia la sua predicazione con un invito esplicito. Non gira intorno al problema, non cerca mezzi termini, non cerca compromessi, non fa giri di parole, non gira introno al problema.
Il suo invito  è chiaro.
Leggiamo infatti nei vangeli le prime parole che Gesù rivolge a chi lo ascolta
 
Matteo 4,17
Da allora Gesu cominciò a predicare e dire: “Convertitevi, perché si avvicinato il regno dei cieli” 
Marco 1,14-15
...predicando il vangelo di Dio e dicendo: “Il tempo è compiuto e si è avvicinato il regno di Dio; convertitevi e credete nel vangelo”.
  
Nella versione della Bibbia interconfessionale noi leggiamo : “Cambiate vita”,  mentre nella traduzione della Bibbia di Gerusalemme invece leggiamo “Convertitevi”, ma il senso è lo stesso. Nel testo originale in lingua greca, noi leggiamo la parola “METANOIA”, la quale è stata tradotta sia con “convertitevi” o “cambiate vita”.
Ma letteralmente però dovrebbe essere tradotto con “girate su voi stessi”.

METANOIA” quindi vuol dire letteralmente: cambiamento radicale, cambiamento di direzione o di rotta…”
Questo cambiamento di rotta, cambiamento radicale, applicato nella nostra vita spirituale va inteso come un cambiamento  totale di noi stessi, una rotazione totale della nostra vita.

Perché questo cambiamento di direzione o di rotta?
Con le nostre opere attuale, non ispirate a Dio,  noi ci allontaniamo da Lui, se vogliamo tornare a Dio dobbiamo girarsi su noi stessi e tornare indietro, impostare la nostra vita su altri valori, impostarla su colui dal quale ci stiamo allontanando.
Tutti noi siamo un po’ come quel giovane della famosa parabola del “figliol prodigo” , che prese tutte le sue cose è se ne andò alla ricerca di chi sa cosa e in questa sua ricerca si era allontanato dal Padre.

Oggi l’invito per noi è tornare indietro, volgere le spalle a ciò che  ci richiama lontano da Dio, girarsi su noi stessi per tornare a Dio.

Questo cambiamento va inteso come un cambiare il cuore e la mente. Perché andare lontano da Dio vuol dire allontanarci con il cuore e la mente da Dio.
La conversione non è solo comprendere che Dio esiste, o comprendere che Dio  ci ama
La conversione quella vera è un cambiamento del cuore e della mente che dura tutta la vita.
Paolo ci dice nella lettera ai romani: Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto. [iii]

Conversione è cambiare mentalità 

Convertirsi è cambiare modo di pensare, modo di agire, modo di vivere, modo di amare, modo di sentire, di giudicare…

Noi eravamo su un cammino che non conduceva a Dio, ed oggi siamo chiamati a tornare indietro… ornate indietro dal vostro cammino perverso e dalle vostre opere malvagie.  [iv]
E ancora possiamo leggere: Volgetevi a me e sarete salvi,[v]
Eravamo  su una strada che era incompatibile con Dio.

Bob Mumford racconta in un articolo un suo dialogo con Dio.
Bob sente che Dio ci dice: “Bob io te siamo incompatibili
E  Bob rispose: “Lo so Signore
Allora il Signore aggiunse: “IO NON CAMBIO”.

Se vogliamo  essere compatibili con il Signore dobbiamo cambiare noi.
La vita vecchia, la vita di prima, era una vita che ci portava lontano da Dio.
La vita di prima ci spinge verso un luogo dove non c’è Dio.
Non possiamo non dire che su questa via c’è chi ci spinge con forza, chi sarà questa persona che ci spinge in questa strada?
Lo stesso che suggerì ad Eva di mangiare del frutto dell’albero del bene e del male.
La scrittura ci invita a lasciare questa vita, e ci invita a farlo oggi, non domani, non fra una settimana o fra un mese… oggi, adesso.
L’invito è per oggi.
Leggiamo nel profeta Isaia: L'empio abbandoni la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. [vi]


Cambiare Concretamente. Rinunciare a Satana

Cambiare vita, cambiare mentalità, cambiare modo di pensare  vuol dire rinunciare a molte cose.
Cambiare questa vita, la conversione è innanzi tutto un rinunciare a Satana.
Questa rinuncia a parole la facciamo tutti, chi di noi vuol essere servo di satana? Con le parole nessuno, di fatto poi con le azioni e le opere,  noi ci comportiamo come coloro che appartengono a satana
Quando noi facciamo le rinunce battesimali nelle varie occasioni che ci vengono presentate (la notte di Pasqua e poi altre) il celebrante ci dice: rinunciate  a satana
E noi rispondiamo: Si Rinuncio.
Ma poi ci sono altre due domande che ci pone il celebrante:
rinunciate a tutte le sue opere e le sue seduzione?
rinuncia al peccato?
e  noi rispondiamo “Si Rinuncio
Ma questa rinuncia molte volte è solo a parole.
Le opere e i frutti di Satana sono il peccato in noi.
Lui ci istiga continuamente a peccare, ma non è lui che pecca in noi, ma siamo sempre noi a compiere il peccato.

Mi diceva tempo fa un sacerdote: “quando sto nel confessionale mi sento come una discarica autorizzata”. Ognuno scarica i suoi peccati come fosse un sacco pieno di mondezza da gettare nel cassonetto.
Non dobbiamo pensare al peccato come una serie di gesti o di azioni compiute.
Il peccato non è solo una serie  di opere ingiuste o sbagliate, perché molti pensano che il peccato è solo una serie di gesti o di azioni.
Ad es,: ho detto delle bugie, ho bestemmiato, ho fatto sesso, ho rubato, ho pettegolato, ho ferito il fratello ecc ecc
Questo non è il peccato, esse sono le opere del peccato, il peccato è rifiutare l’amore di Dio e questo rifiuto si vede nelle opere.
Il peccato è rifiutare l’amore di Dio, è non accettare l’amore di Dio verso di noi, è non compiere la sua volontà e quindi le opere manifestano  questo NO all’ amore di Dio.
San Giovanni ci dice: Non amate né il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui[vii]


Cambiare Concretamente. Rinunciare agli idoli

San Giacomo ci dice: Non sapete  che amare il mondo è odiare Dio?[viii] Il segno di questo non amore verso Dio sono le opere che compiamo.
Leggiamo infatti nella lettera ai Galati: Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge…[ix]
Quindi non c’è da rinunciare solo a satana, dobbiamo rinunciare anche ai frutti del nostro cuore: gli idoli.
L’idolo è ciò che occupa il centro del nostro cuore ed occupa lo spazio che appartiene al nostro Dio.
L’idolo si annida al centro del nostro cuore, quello dovrebbe essere il posto di Dio.
L’idolo è il nostro tesoro, per il quale noi viviamo.
All’idolo noi ci asserviamo, a lui ci inchiniamo e lo amiamo.

Ma cosa sono gli idoli, che cosa è il nostro idolo?
Una volta anticamente gli idoli erano gli dei del mondo greco-romano, poi sono diventati i vari dei, dei popoli non cristiani…
Ma, oggi, noi possiamo dire che i veri idoli  sono il potere, il sesso, gli hobby, il lusso, i viaggi, la famiglia, il lavoro, ecc. ecc .
Anche se oggi nessuno ammetterebbe di avere degli idoli.
Il tentativo di questa nostra società, del mondo di  oggi è quello di far sparire il peccato.
C’è una strategia demoniaca che si sta realizzando… qualcuno disse che il capolavoro del demonio e  stato quello di far credere che lui non esiste.
In effetti moltissima gente crede che il demonio non esiste.
Scomparso il diavolo, scomparso il peccato, scompaiono gli idoli, Dio è relegato in luogo inaccessibile, alla fine l’uomo diventa il centro dell’universo capace di salvarsi da solo.
 L’uomo diventa il Dio di se stesso.
L’uomo di oggi  è di fatto un uomo che crede, ma solo che ogni uomo crede al suo dio, un dio fatto su misura su se stesso.

Questa è la strategia del demonio… indurci ancora una volta a mangiare dell’albero del bene del male.
L’uomo da solo sa cosa è bene e cosa è male.
Scomparso il peccato scompaiono gli idoli e allora a che serve Dio ?
Ma gli idoli non sono scomparsi… sono nascosti sotto altri nomi che regnano sovrani nel cuore dell’uomo.
Nessuno oggi direbbe di essere un avaro con l’idolo del denaro… ma che è un parsimonioso con un forte senso del risparmio.
Oggi nessuno direbbe di avere l’idolo del potere….
Oggi nessuno direbbe di avere l’idolo della sessualità…
Ecco allora che la conversione è saper rinunciare agli idoli che ci sono nel nostro cuore e lasciare che il oro posto sia preso dal Signore.
Ci dice la scrittura: Convertitevi, abbandonate i vostri idoli e distogliete la faccia da tutte le vostre immondezze,[x]


CAMBIARE CONCRETAMENTE: Rinunciare ai sentimenti negativi
 Il terzo passo da fare e rinunciare ai nostri risentimenti e rancori.
Non può esserci vera conversione se non c’è una rinuncia al nostro modo di pensare.
Molte volte nel vostro cuore si annidano rancori e forti risentimenti.
Non dico che arriviamo ad odiare ma certamente verso qualcuno un sentimento di vendetta si potrebbe nutrire.
Di quante persone aspettiamo che cadano, che sbagliano per finalmente godere della loro disgrazia.
Quante volte dietro il pensare: “finalmente si è scoperto per quello che era, io l’avevo detto che prima o poi sarebbe caduto” c’è un sentimento di rivincita che attendavamo da tempo.
Non possiamo avere in noi questi sentimenti, non c’è li possiamo permettere.
Se vogliamo essere trovati degni di Cristo dobbiamo avere in noi gli stessi sentimenti che furono in Gesù.
Infatti nel momento di maggior dolore Gesù ebbe solo sentimenti di misericordia verso l’umanità.
Gesù non tramò vendetta nel suo cuore, anzi il perdono regnò sovrano nel suo cuore.
E così deve essere per noi, in noi, per essere trovati degni di Lui.


Ricapitolando

La conversione si basa su tre azioni di rinuncia:
rinunciare a satana
rinunciare al peccato e agli idoli
rinunciare ai nostri sentimenti sbagliati, cattivi e negativi.



[1] Quattroruote.
[2]  Vedere cartello o disegno complementare
[iii] Romani 12,2
[iv] Zaccaria 1,4b
[v] Isaia 45,22
[vi]  Isaia 55,7
[vii] Giovanni 2, 15
[viii] Giacomo 4,4
[ix] Galati 5,19-20
[x] Ezechiele 14, 6